“Poi a un certo punto sono esausta, stanchissima… e vengo in un posto magico, unico, scoperto quasi per caso qualche estate fa, LOASI.
LOASI e’il mio “buen retiro”, il mio “non luogo e non tempo”dove stare bene, perche’qui c’e’amore ….c’e’cura ed ospitalita’.
La prima volta che sono venuta, percorrendo la stradina che porta all’ingresso ho visto dei vecchietti. Stavano seduti davanti alla pensione attaccata alla spiaggia…giocavano a carte, oppure semplicemente prendevano il sole ad occhi socchiusi.
Poi, entrando, ho visto dei bambini…giocavano nello spazio antistante la cucina, correvano verso la fontanella, un minuscolo valzer di gambette carnose e boccoli dorati.
Dalla cucina uscivano piatti di frittura, vino bianco e spaghetti alle vongole…coppie di giovani seduti a mangiare, tavolate di signori dai capelli brizzolati e donne che brindano al sole.
LOASI è così, uno spazio aperto a tutti, dove magicamente convivono persone di ogni età’, dove si mangia, si beve, si nuota o si ascolta la musica o anche semplicemente si sta sdraiati a sonnecchiare sotto il sole.
C’è Bruno, che per tutta la vita ha fatto il pescatore, c’e’Job, che lavora qui dall’inizio e ogni anno, a fine stagione, manda i soldi alla sua famiglia in Senegal, ma c’è anche Eddie,un dj canadese, venuto qui per suonare stasera, Francesca,che e’di queste parti ma vive ad Amsterdam e torna ogni anno per un mese…persone, persone di qui, di Roma, di Napoli, persone di ogni tipo.
Un’orchestra composta da tanti strumenti che suonano armoniosamente.
il direttore si chiama Fabrizio, e questa meraviglia è sua e di Francesco, socio ed amico di sempre”.